Troppe crepe nella Sanità lombarda

I dati del funzionamento della sanità in Lombardia fanno riflettere. Secondo una nota del Codacons Lombardia i pazienti che stazionano per ore e ore nelle barelle prima di essere ricoverati in reparto sono tantissimi. Secondo i dati in possesso del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori solamente il 62,52 per cento dei malati accede al ricovero entro 8 ore, mentre addirittura il 40% deve aspettare di più.

Così, Marco Donzelli, presidente nazionale del Codacons, in una nota afferma che «il discorso deve essere più generale, perché abbiamo sentito parlare per mesi la politica e la pubblica amministrazione di come si sarebbe intervenuto per potenziare la sanità, per premiare i medici-eroi in prima linea durante l’emergenza pandemica, ma alla fin fine, quando arriviamo a tirare le somme, che cosa si è davvero fatto? Poco, se non niente.

I posti letto in Regione sono davvero aumentati? L’assistenza domiciliare, di cui si è fatto un gran parlare, funziona davvero? Ci pare che solo la sanità privata possa vantare numeri e dati interessanti, mentre la verità è che nella sanità pubblica nessuno vuole investire.

La cosa davvero grave è che ormai non se ne parla più e le persone si sono abituate a questa situazione, come se dovesse essere la normalità, ma non noi diffideremo la Regione Lombardia chiedendo una serie di interventi urgenti per i cittadini».

Durante gli anni della Presidenza di Roberto Formigoni la Sanità Lombarda era portata a modello e copiata anche all’estero. Con la giunta di Roberto Maroni si è cominciato a smantellare i presidi medici territoriali e con la gestione Moratti/Fontana si è arrivati alla situazione attuale di cui molti lombardi si lagnano. Si stava meglio come si stava prima?

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